Il casco salva la vita

Il casco salva la vita

Sono stati recentemente forniti dall’Istituto Superiore della Sanità i dati del sistema “Ulisse”, un progetto promosso in collaborazione col Ministero dei Trasporti che si occupa di rilevare le statistiche riguardanti l’uso dei sistemi di sicurezza passiva. Per quanto riguarda il casco, i dati attuali, se confrontati con quelli di alcuni anni fa, sono più confortanti, ma non ancora ottimali. Nel 1986, prima che il casco diventasse obbligatorio per tutti, tranne che per i conducenti maggiorenni di ciclomotori (per i quali è diventato obbligatorio solo dal 30 marzo 2000), solo il 4% dei conducenti di ciclomotori e il 15% di motociclisti ne faceva uso.

Oggi viene indossato dal 90% dei conducenti a due ruote. Se il dato generale non è disprezzabile, esaminando la statistica per zone, le percentuali sono più preoccupanti: se al Nord infatti il 99% dei centauri usa il casco, al centro questa percentuale scende fino al 93% per precipitare al sud fino al 75%, una percentuale ancora troppo esigua. Questo significa che al sud un motociclista su tre non utilizza il casco e questa “bella” abitudine si ripercuote negativamente sia sulle spese per la sanità sia su quelle per le assicurazioni.

Non è un caso infatti se in città come Napoli, il 40% dei veicoli (auto e moto) sia priva di assicurazione. Inutile quindi inasprire leggi che già ci sono, facendo controlli una tantum e salassando con sanzioni fin troppo elevate chi incappa nelle rete a maglie troppo larghe della giustizia. Molto meglio sarebbe far rispettare con tolleranza zero le leggi che già ci sono!

Si, il casco salva la vita, è dimostrato, infatti, che nella stragrande maggioranza dei tragici incidenti che vedono coinvolti i motociclisti o ciclomotociclisti la morte è diretta conseguenza del “trauma cranico” subito, trauma che il più delle volte sarebbe stato evitato e/o si sarebbe attutito notevolmente con l’uso del casco.

La perdita di qualche secondo per indossare il casco prolunga la vita di molti anni.

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